Il discorso by Angela Goddard & Neil Carey

Il discorso by Angela Goddard & Neil Carey

autore:Angela Goddard & Neil Carey [Goddard, Angela & Carey, Neil]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EINAUDI
pubblicato: 2023-07-28T12:00:00+00:00


Qui Gumperz fa riferimento al lavoro di Goffman sul framing, concetto che si avvale di una metafora visiva per descriverne una linguistica. La metafora visiva è quella della cornice (frame) di un quadro, per cui incorniciare qualcosa significa identificarlo come un dipinto o un disegno, distinguendolo da tutto ciò che è fuori dalla cornice (tappezzeria, intonaco, mattoni ecc.). Nell’uso linguistico, l’idea è che i parlanti si mandino dei segnali su come interpretano l’interazione di cui fanno parte, tracciando cosí una cornice immaginaria intorno alla loro interazione e definendola in un modo particolare.

L’esempio piú facile da fare è quello dell’ironia. Pensate alle volte in cui, mentre usavate una forma di comunicazione digitale, volevate assicurarvi che il vostro interlocutore capisse che stavate scherzando: magari avete aggiunto un’emoticon o un’altra forma di linguaggio espressivo, per chiarire che i vostri messaggi non andavano presi troppo sul serio. Agendo in questo modo avete incorniciato la vostra interazione, ed esplicitato che «si sta scherzando» offrendo dei segnali di contestualizzazione. In realtà, sarebbe piú corretto dire che stavate domandando «si sta scherzando?», perché tecnicamente il vostro interlocutore avrebbe potuto rifiutarsi di stare al gioco e prendere il vostro messaggio sul serio, ignorando i vostri segnali. Dal momento che la comunicazione è una coproduzione interattiva, bisogna essere d’accordo in due sulla natura di un evento comunicativo.

Sia Gumperz sia Goffman erano interessati ad applicare i loro modelli analitici a problemi del mondo reale, e l’opera di Gumperz sulla diversità, in particolare, ha contribuito a dirigere il campo degli studi sociolinguistici interazionali verso un’analisi delle disuguaglianze sociali e di potere. Per esempio, la sua prima raccolta di ricerche, Language and Social Identity, mostra come, nelle interazioni, l’atto di inferenza e le convenzioni del discorso rafforzino la disuguaglianza e la stereotipizzazione dei diversi gruppi etnici7. La raccolta include «conversazioni» di vario tipo – interviste, trascrizioni processuali, sedute di terapia, riunioni di lavoro – tra molti gruppi culturali diversi e parlanti di lingue diverse nel Regno Unito, negli Stati Uniti, nel Sud-est asiatico e in Canada.

Se l’obiettivo generale dei ricercatori di Sociolinguistica interazionale resta quello di esplorare in che modo le relazioni sociali sono rappresentate dalle scelte linguistiche all’interno delle interazioni, idee precedenti sui gruppi sociali sono cambiate in modo significativo. Nei suoi scritti successivi, Gumperz ammette che non esiste una facile equazione tra «lingua» e «cultura»:

L’idea che il nostro mondo sociale sia segmentato in aree linguistiche/culturali socialmente discrete e internamente omogenee è sempre piú problematica. Le culture non sono piú omogenee e le separazioni linguistiche sono sempre piú permeabili […] chi parla la stessa lingua può ritrovarsi separato da enormi divari culturali, mentre altri che parlano lingue diverse condividono la stessa cultura […] Nel contempo, i confini tra i gruppi stanno rapidamente cambiando e sono meno netti. Insomma, non possiamo piú presumere che lingua e cultura siano co-estensive e non possiamo dare per scontata una comprensione comune. La relazione uno-a-uno tra lingua e variabilità culturale dev’essere considerata un’eccessiva semplificazione8.



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